Bentrovati cari amici di Radio Tango Macao.
Con enorme piacere oggi torno a parlare di un disco, edito da Serie D.M. Difusion Musical, sub-etichetta della famosa Music Hall, a noi già nota per aver pubblicato i lavori dell'orquesta del maestrissimo Don Carlos Di Sarli dal 1951 al 1954.

Il long playing in questione è una raccolta di brani gia incisi per la TK tra il 1950 ed il 1953 dalla mia Orquesta preferita, l'incredibile ensamble del Maestro Anibal Carmelo Troilo, Pichuco (dal napoletano "picciusu") come soleva chiamarlo il suo papà.
Putroppo non mi è stato possibile datare con precisione questo vinile poichè la matrice incisa nel run-out è praticamente illegibile e non vi sono crediti riguardanti questo dato in copertina; posso però immaginare che sia una stampa anteriore al 1962, anno in cui il distributore, la SICAMERICANA S.A.C.I.F.I. (intestazione presente in questo disco), cambiò il nome in SICAMERICANA S.A..

Oltre alle preziosissime gemme presenti nel disco, ciò che me lo fa apprezzare ancora di più è la splendida cover.
Il disegno in copertina, un acquerello dai toni caldi ed allo stesso momento freddi ritrae un uomo seduto al bancone di un bar.
A me ricorda il tipico bar-fly di bukowskiana memoria; non tanto per l'abuso d'alcol, in effetti il nostro ha una tazzina di caffè davanti a se, quanto per la tristezza che traspare dalla sua posa svaccata, gli occhi chiusi, il fumo della sigaretta che sembra essere parte integrante dei suoi pensieri.

Deve essere stato quello lo stato d'animo del Gordo quando, il 3 Maggio del 1951, gli fu comunicata la morte di quello che era più di un collaboratore o un poeta, bensì "la mitad de mi corazon" come riferì 20 anni più tardi in una intervista.
Sto parlando di Homero Manzi, autore di tangazos inolvidables come Fueye, Malena, Mañana zarpa un barco, Recien ed una infinità di altre opere immortali.
In sua memoria Troilo compose il brano che andiamo ad ascoltare, Responso, incisa il 29 Maggio del 1951.

Lo stesso giorno Troilo e la sua Orquesta incisero un altro tema, il cui testo fu scritto proprio dal Manzi e dedicato ad un altro mostro sacro del Tango, Enrique Santos Discepolo, che lasciò il pianeta terra qualche mese dopo, il 23 dicembre.
Zita, la adorata sposa di Troilo, raccontò che Manzi, da poco uscito dall'ospedale in cui era stato ricoverato per via del cancro che lo uccise poco tempo dopo telefonò alle 9 di una mattina post troileana sbornia per dettare all'amico Anibal un testo da lui composto in onore di Enrique.
Alle 10 dello stesso giorno, dopo quindi solo un'ora, el bandoneonista mayor de Buenos Aires richiamava Manzi per riferigli che aveva già composto la musica. L'interpretazione del testo fu affidata a Raul Beron che da poco aveva preso il posto di Aldo Calderon.
Questa la genesi di Discepolìn.

Gli orecchi più attenti avranno certamente notato delle "citazioni" ad alcuni dei brani più famosi di Discepolo come "Esta noche me emborracho" o la immortale "Uno", probabilmente la più bella poesia del tango.
Il tango è anche questo, umanità profonda, legami indissolubili e sofferenza.
E' con questo pensiero che vi lascio questa notte.
Alla prossima cari amici di Radio Tango Macao.