Ciao a tutti amici di Radio Tango Macao.
Questa notte ci culleremo tra le note del più longevo, in quanto a presenza nella scena discografica, direttore d'orquesta di sempre.
Sto parlando di Osvaldo Nicolas Fresedo, direttore e bandoneonista, che con oltre 1200 brani coprì ben 63 anni di produzione argentina, una carriera a dir poco impressionante.
Conosciuto anche come "El pibe de la Paternal", si vide appioppare questo simpatico soprannome nei caffè dove in giovane età si esibì con il fratello Emilio al violino, in contrapposizione ad un altro bandoneonista, suo coetaneo (a dire la verità due anni più piccolo!!!), il giovanissimo Pedro Maffia, el pibe de Flores.
La Paternal, per chiarire, è un umile barrio del centro di Buenos Aires, fondato nel 1904 ed abitato da immigrati quasi totalmente, manco a dirlo, italiani.
Il disco che ascoltiamo oggi, edito da RCA Victor, Argentina, 1979 è una raccolta di temi di Fresedo registrati tra il 1939 ed il 1946 con due cantores, Ricardo Ruiz per il lato A e Oscar Serpa per il lato B. In copertina il simpatico viso sorridente del nostro ospite di oggi, incastonato in una a dir poco funerea cornice, è affiancato ad uno scorcio di una Buenos Aires d'antan, scorcio nel quale è possibile ammirare la splendida fontana de agua tutt'oggi visibile in Avenida 9 de Julio, a meno di un km dall'obelisco, anch'esso visibile in foto.
Cos'hanno quindi in comune el pibe de la paternal e la fontana nello stupendo barrio di Montserrat?
Niente a prima vista ma mi piace pensare che questa fontana, così raffinata ed armoniosa (così come le perle presenti in questo disco), possa rappresentare l'importantissimo contributo all'evoluzione nella composizione e nell'orchestrazione che artisti come Fresedo, Cobian (con il quale suonò in trio insieme anche al violinista Tito Roccagliata) e Julio de Caro diedero nei primi anni '20.
Secondo l'analisi di Eric Schmitt infatti la ricerca musicale del trio Fresedo/Cobian/Roccatagliata si rivolgeva alla classe borghese della vecchia Buenos Aires che, venendo a conoscenza del recente interesse per il tango nei più lussuosi salotti parigini, non intendeva essere classificata come demodè. La fontana in questione, ça va sans dire, è installata nei pressi del consolato di Francia.

Fresedo però, oltre che innovatore, ebbe il merito di resistere negli anni 40 all'ascesa delle grandi orquestas, Troilo e Pugliese giusto per citarne un paio, e la sua strategia fu quella di addolcire ulteriormente la sua orquesta, dare ancora più peso ai legati della sua sezione di violini al contrario di ciò che accadeva soprattutto nel biennio 40/41, periodo in cui la moda era dominata dal compas in stile d'arenziano; la stessa strada la segui il suo allievo più illustre, don Carlos Di Sarli, che tra le altre cose fu anche direttore di una delle 4 orquestas di Fresedo nel 1926.
Ascoltiamo quindi quello che è il mio brano preferito dell'orquesta di Osvaldo Fresedo: registrata il 12 Luglio del 1939, la meravigliosa Inquietud.

Ciò che contribuì alla permanenza di Fresedo nella affollatissima scena della decada de oro fu probabilmente anche la scelta dei musicisti di cui si circondò. Ed infatti a quale violinista poteva assegnare la leadership della sua sezione se non al più grande di tutti?
Nel 1942 el pibe de la Paternal aprì le porte ad Elvino Vardaro, immenso violinista, compositore e direttore d'orquesta.
Sua la firma, insieme al poeta Catulo Castillo, di un altro capolavoro presente in questo 33giri: Te llama mi violin, incisa il 27 Novembre del 1942.

Ed è con questa delizia vi lascio nelle braccia della notte ed auguro a tutti gli amici di Radio Tango Macao di passare delle buone feste. Un grande abbraccio.