Ciao a tutti cari amici di Radio Tango Macao!
Questa per me è una puntata importante perchè è l'ultima della serie Storie Viniliche, serie nata da un'idea dell'amico Bomaduro il quale, appena gli ho inviato la foto del primo disco di cui ho parlato in questa nostra serie per questa disgraziata trasmissione, ha pensato bene di appiopparmi / regalarmi 10 minuti ogni lunedì per farmi fare la figura del bambino ciccione che si diverte coi suoi giochini!
Scherzi a parte ho amato ogni singolo momento passato sui libri, sul pc ed al giradischi per ricercare, scrivere e produrre questa serie ma purtroppo una serie di fortunatissimi eventi mi costringe ad abbandonare il campo per mancanza di tempo e voglio quindi chiudere la mia adorata serie con un paio di riflessioni personali sulla vita, gia che ci sono mettendo di mezzo ovviamente la mia orquesta preferita: la meravigliosa, fantastica, megagalattica orquesta dell'immenso, brillante, adorabile megadirettoregenerale Anibal Carmelo Troilo. E chi se no?
All'inizio degli anni 60 i commerciali della RCA Victor che nonostante il declino popolare e commerciale del Tango non avevano ancora finito di mungere la loro grassissima vacca ebbero l'idea di registrare alcuni album per il mercato estero, soprattutto per quello statunitense, nel nuovo ed esaltante formato stereo. Le orquestas scelte per questo progetto furono quelle di D'Arienzo, che regitrò quattro dischi, e quella di Pichuco che ne registrò tre.
Non ci è dato sapere se all'estero il disco ebbe tanto successo ma di fatto forse per la scelta delle orquestas (due tra le più amate di sempre) o forse per il lato esotico ed affascinante della registrazione stereofonica, questi dischi ebbero un successo tremendo proprio in Argentina a tal punto che la label fu costretta a ristamparli in diverse occasioni vista la domanda da parte del pubblico.
Il volume 1 di Troilo for Export, edito da RCA Victor negli studi della CBS (RCA aveva già venduto i propri studi), è il disco che ascolteremo questa notte e, al contrario di quelli registrati da D'Arienzo (ovviamente opinione assolutamente personale), contiene delle perle di bellezza rara, le migliori versioni di alcuni dei più grandi successi dell'orquesta ed alcuni brani nuovi.
La triste particolarità di questa serie di dischi però è che Pichuco non ha preso parte alle registrazioni se non in qualità di direttore dell'orquesta. Di registrare il bandoneon solista se ne occupò Ernesto Baffa, quarto bandoneonista dell'orquesta; chiariamoci, la particolarità non è triste per via del risultato ottenuto, assolutamente emozionante ed all'altezza della per me migliore orquesta del tempo, quanto piuttosto per il motivo che costrinse Troilo a non registrare: l'artrosi, la peggiore malattia per un bandoneonista secondo Zita, l'amata compagna di vita del Gordo.
Ogni volta che ascolto questo disco l'emozione mi sopraffa, non riesco a togliermi dalla testa che la grandezza di una persona, il valore del suo lavoro, il segno che ha lasciato nella storia, non potranno niente contro l'inesorabile scorrere del tempo e se poi, come nel caso di Troilo, ci si aggiunge la vita boemia la caducità delle cose umane viene amplificata al massimo. Zita soleva raccontare che quando Troilo usciva per andare a comprare la soda tornava dopo tre giorni, e senza soda!
Ad ogni modo l'opera è quella che resta, è quello che ci conforta e fa si che i grandi uomini e le grandi donne della musica, delle arti, dei popoli rimangano immortali, per sempre scolpiti nella nostra memoria. Ed immortali sono i tre brani che ascolteremo insieme questa notte e con i quali prendo congedo da voi ascoltatori: La Bordona, Responso e Danzarin, registrati durante le leggendarie 14 ore di sessione nell'aprile del 1963.

Buona notte cari amici di Radio Tango Macao, un grande grande abbraccio a tutti voi.