Ciao a tutti cari amici di Radio Tango Macao!
Questa notte torniamo a parlare del Marco Masini del tango, il maestrissimo Don Carlos Di Sarli. Qualcuno si starà chiedendo cosa diamine abbia a che vedere uno dei più grandi direttori d'orquesta di sempre con l'italico cantautore e quindi arriviamo subito al punto: Don Carlos, alla fine degli anni 40, ha dovuto far fronte ad una terribile campagna mediatica contro di lui, occasione in cui fu accusato di portare sfortuna.
Il motivo di questa campagna è tanto stupido quanto meschino ed è presto detto.
Era d'uso per più o meno ogni orquesta attiva in Buenos Aires dotarsi di un presentatore che aprisse la serata e quello dell'orquesta del Maestro Di Sarli era Julio Jorge Nelson, lo stesso che diede il nome d'arte a Roberto Chanel; a Nelson piaceva parecchio la gnocca ed utilizzava i flyer pubblicitari dell'orquesta in maniera piuttosto singolare: ci scriveva sopra il suo numero di telefono e lo dava alle fan di Di Sarli.
Ovviamente Don Carlos non vedeva di buon occhio questa abitudine e, se in prima istanza si limitò a redarguire il presentatore esortandolo ad adottare un atteggiamento più professionale, alla fine fu costretto a licenziarlo quando si rese conto che il Nelson non riusciva proprio a controllare questo vizio. Il presentatore non la prese per niente bene e decise di vendicarsi spargendo la voce che Di Sarli portasse sforuna e gli diede un nuovo soprannome: "l'innominabile"; ad aggravare la situazione ci pensò quel burlone di D'Arienzo che, mal sopportando il successo del collega, rincarò la dose convincendo i produttori cinematografici dell'epoca ad escluderlo loro produzioni (cosa abbastanza anormale se si pensa al fatto che persino Osvaldo Pugliese, osteggiato dalla politica, vantò alcune presenze sul grande schermo).
E la sfiga, che come tutti sappiamo al contrario della fortuna ci vede benissimo, fece la sua parte: giusto all'inizio di un concerto, nel momento in cui Don Carlos mise le mani sul piano, il locale dell'esibizione si ritrovò in blackout! Ovviamente il bias di conferma a cui nessuno scappa influenzò massicciamente l'opinione pubblica e per il nostro Don Carlos le cose si misero piuttosto male. Oltretutto il suo bandoneonista di una vita, Felix Verdi, lo piantò in asso perchè le esigenze e le aspettative del Maestro nei confronti dei suoi musicisti si facevano sempre più alte, il suo rimpiazzo, Leopoldo Federico, lo abbandonò perchè non riusciva ad adeguarsi allo stile disarliano, ed il rimpiazzo del rimpiazzo, Federico Scorticati fu eletto sindacalista dal resto dell'orquesta e chiese a Di Sarli un aumento degli stipendi, delle giornate di ferie e dei contributi ai fini della pensione. Insomma Don Carlos a furia di botte di culo una dopo l'altra decise di smantellare l'orquesta alla fine dei balli del carnevale del 49 e si ritirò nella sua villa ad Olivos dove intraprese una brillante carriera da agente immobiliare, lavoro che oltretutto continuò a fare per più o meno tutto il resto della sua vita. Ad ogni modo all'inizio del 51 Pedro Moreno, direttore di Radio El Mundo, lo convinse a tornare sulle scene ed il ritotno fu, come si suol dire, in grande stile: 5 bandoneon (tra cui nuovamente Verdi e Scorticati), 5 violini che diventarono 6 alla fine dell'anno (tra cui il leggendario Simon Bajour che si farebbe prima ad elencare le orquestas con cui non ha suonato) ed una etichetta nuova: la Music Hall.
Una piccola curiosa parentesi qui è d'obbligo! Di recente ho avuto la fortuna di assistere ad un meraviglioso concerto dell'Orquesta de Leones, ensemble lionese diretto dal bandoneonista Patricio Bonfiglio il quale sostiene che Di Sarli avesse un giro di prostitute per riuscire a pagare la sua ormai enorme orquesta in un periodo in cui il tango iniziava a destare meno interesse di prima, con conseguente perdita di denaro per i musicisti. Non posso confermare questa informazione perchè le mie ricerche non hanno trovato conferma ma comunque mi fa sorridere pensare al ciego Di Sarli pianista e pappone!

Arriviamo dunque al disco di questa notte: Di Sarli en estereo, magnifica compilation di Music Hall edita nel 1979 in Argentina. Sono 10 degli 84 temi registrati con Music Hall, periodo che per quanto mi riguarda ha dato alla luce le migliori versioni dei famosi strumentali di Di Sarli: potenti ed ispirate e soprattutto dirette dal pazzesco piano di Don Carlos, più in forma che mai.
I brani che ho selezionato per voi sono La Cachila, registrata nel 52, nella mia personale top 3 degli strumentali di tutti i tempi ed El pollo Ricardo, registrata nel 1951. E con questi capolavori cari amici di Radio Tango Macao vi auguro una buona notte! Un grande grande abbraccio.