Il tango di cui parleremo oggi ha un titolo apparentemente buffo, sembra prendere in giro l'età delle persone. Invece ci rimanda al secolo scorso, alle lotte della classe operaia per la conquista delle otto ore di lavoro, al primo maggio e ai martiri di Chicago, alle dittature e censure in Argentina durante tutto il 900. Soprattutto riguarda un personaggio che fece scuola, uno dei primi ad usare la repressione e la violenza contro le manifestazioni operaie in Argentina, il capo della polizia di Buenos Aires, Ramon Lorenzo Falcon. Nel 1909, mentre alcuni operai anarchici commemoravano il primo maggio, ordinò agli agenti di caricare l’assembramento e sparare contro la folla, provocando più di ottanta morti tra i quali donne e bambini. Nel giorno del funerale delle vittime i manifestanti furono nuovamente caricati, furono loro sottratti i feretri per impedire la manifestazione. Mesi dopo gli anarchici organizzarono un attentato per vendicare la morte dei loro compagni. Un ragazzo emigrato dall'Ucraina, Simon Radowitzky, lanciò un ordigno esplosivo dentro la macchina in cui viaggiava Falcon, uccidendolo. I racconti e le cronache dell'epoca ci evidenziano quanto poco siano cambiate le cose in Argentina anche durante gli anni a venire. Nel 1906, si narra che un gruppo di signorine di buona famiglia passeggiava sulla "calle Florida" quando un gruppetto di uomini al loro passaggio avanzò degli apprezzamenti piuttosto pesanti. I familiari sporsero denuncia alle autorità, ed il capo della polizia Ramon Falcon non si fece pregare per emanare un ordinanza dove sollecitava i suoi subordinati affinché eseguissero scrupolosamente una legge già esistente del 1889, che prevedeva di reprimere con severità gli appezzamenti verbali e le discussioni sulla pubblica via. Chi fosse stato colto in flagranza di questo reato avrebbe dovuto pagare una multa di 50 pesos e passare una notte al fresco. Quando si parla dei tangos di protesta ci viene in mente Discepolo con "Cambalache" o "Al mundo le falta un tornillo" di Cadicamo o "Bronca" di Batistella e Rivero, e li situiamo nell'epoca degli autori. Ma come protesta all'ordinanza di Falcon, il padre del tango, Angel Villoldo, scrisse nel 1907 "Cuidado con los 50". Forse in un modo più leggero e divertente di altri ma si trattava pur sempre di una protesta nei confronti del momento storico che si stava vivendo. Lo incisero in coniugi Gobbi, con cui Villoldo lavorò a Parigi per commissione della Gath & Chavez. Anche Roberto Firpo e Carlos Di Sarli lo interpretarono.
Testo di Angel Villoldo
Una ordenanza sobre la moral
decretó la dirección policial
y por la que el hombre se debe abstener
decir palabras dulces a una mujer.
Cuando una hermosa veamos venir
ni un piropo le podemos decir
y no habrá más que mirarla y callar
si apreciamos la libertad.
¡Caray!... ¡No sé
por qué prohibir al hombre
que le diga un piropo a una mujer!
¡Chitón!... ¡No hablar,
porque al que se propase
cincuenta le harán pagar!
Yo cuando vea cualquiera mujer
una guiñada tan sólo le haré.
Y con cuidado,
que si se da cuenta,
¡ay!, de los cincuenta
no me salvaré.
Por la ordenanza tan original
un percance le pasó a don Pascual:
anoche, al ver a una señora gilí,
le dijo: Adiós, lucero, divina hurí.
Al escucharlo se le sulfuró
y una bofetada al pobre le dio
y lo llevó al gallo policial...
Por ofender a la moral.
¡Caray!... ¡No sé
por qué prohibir al hombre
que le diga un piropo a una mujer!...
¡No hablar!... ¡Chitón,
porque puede costarles
cincuenta de la nación!
Mucho cuidado se debe tener
al encontrarse frente a una mujer.
Yo, por mi parte,
cuando alguna vea,
por linda que sea
nada le diré.
Traduzione di Victor Hugo Del Grande
Un'ordinanza sulla morale
emanò la direzione della polizia.
in quanto l'uomo si deve astenere
dal dire parole dolci ad una donna.
Quando una bellissima vediamo arrivare,
neanche un apprezzamento le possiamo fare.
Si potrà solo guardare e tacere,
se ci teniamo alla libertà.
Caspita, non capisco
perché proibire all'uomo
di fare un apprezzamento ad una donna.
“Zitto! non parlare,
perché cinquanta (pesos)
ti faranno pagare”.
Io, quando una donna vedrò,
soltanto l'occhiolino le farò.
E con molta cura
perché, se si accorge,
dai cinquanta
non mi salverò.
Per l'ordinanza cosi originale,
un problema ebbe Pasquale,
ieri sera vedendo una signora bella
le disse: ciao stella divina,
al sentirlo lei s'inalberò
ed uno schiaffo al povero arrivò,
poi in caserma lo portò
per aver offeso la morale.
Caspita, non capisco
perché proibire all'uomo
di fare un apprezzamento ad una donna.
“Zitti! Non parlate!
Perché cinquanta bigliettoni
vi può costare.
Molto attenti si deve stare
quando s’incrocia una donna.
In quanto a me,
quando ne vedrò una,
per quanto bella sia
niente le dirò.
diritti d'autore Victor Hugo Del Grande
utilizzo del file musicale previa autorizzazione dell'autore