Non ricordo bene l'anno, ma penso fosse 1999 o 2000, un tenore amico mio, finita una prova, mi chiese: “Mi accompagni dal barbiere?”. Mentre andavamo, sapendo che insegnavo il tango, mi disse: “Sai, questo tipo è un patito del tango argentino, va a ballare tutte le sere”.Entrati nel locale trovammo un’atmosfera surreale, le pareti piene di fotografie strane ed il barbiere … non vi dico.
In un angolo, con la testa giù, un signore di una sessantina d’anni, più o meno. Non parlava, osservava.
Il mio amico si siede e dice: “Sapete, lui è un insegnante di tango!”
I due tipi mi fissarono; per rompere l’imbarazzo dissi:
"C'è un pezzo che si chiama la ‘milonga del parrucchiere’, la conoscete?”
Il tipo che era nell'angolo alzo la testa e disse in perfetto portegno: “La milonga del parrucchiere, con l'orchestra di Jose Basso, la canta Floreal Ruiz”.
Rimasi pietrificato per qualche secondo... e pensai: “Ma chi è questo tipo in un angolo sperduto di Milano che conosce questa milonga di cui tanti tangueros ignorano l'esistenza?”.
Cosi, la vita mi mise davanti Felix Picherna. Con il passare degli anni questa sorpresa si trasformò in affetto e rispetto profondo verso di lui.
Adesso che non c'è più con il passare del tempo la sua opera diventa sempre più grande, sembra proprio che gli esseri umani debbano perdere le cose per dar loro il giusto valore.
Ieri sera ascoltavo il tango "Sombrerito" che mi commuove tanto, di Guzman e Lambertucci. Lo suona l'orchestra di Ricardo Tanturi con la voce di Enrique Campos.
Cosi come Gardel canta in ode al vecchio smoking o Homero Manzi scrisse "Fueye" (bandoneon), il tango "Sombrerito" contiene una poesia bellissima che parla del rapporto di un uomo con il suo cappello che l'ha accompagnato per tanti anni e in tante avventure della vita.
Preso dall'emozione che mi provoca questo tango pensavo: se c'è un personaggio che ha percorso i labirinti della vita notturna, con il suo inconfondibile cappello appresso, questo è Felix Picherna.
Ogni parola di questo tango mi riconduce a lui e al suo compagno inseparabile, il suo cappellino, testimone fedele del suo lavoro, per tanti anni.
"Sombrerito coqueton, se apagaron los fulgores de aquella fiesta de tango.bajo tu ala requintada , ocultemos el dolor".
"SOMBRERITO" (Norberto Guzman - Roberto Lambertucci).
Cappellino blue marino, con l'ala inclinata
che indossavo da ragazzo, in un tempo che non c'è più.
Quante avventure negli anni degli studi.
Quante notti passate nell’angolo di quel bar…
Oggi, entrambi siamo vecchi, solo rimangono i ricordi.
Cappellino elegante, si spensero i bagliori di quella festa di tango.
Sotto la tua ala inclinata, nascondiamo il dolore.
Cappellino elegante, compagno in tante notti d'illusione,
cosa sarà stato di quella dolce bambola, di quel tesoro mio,
il mio primo amore.......
Oggi che siamo due cose senza importanza, buttate nel mucchio
Ricordiamo ... cappellino elegante!
Buon ascolto!