Possono cambiare le circostanze, l'uomo rimane lo stesso, ma non ha più l'essenza del tango.
Lei non ci crederà, ma l'essenza era quella, dell'epoca del "tranvia", del banco del bar della via Maipu angolo Corrientes. Erano quelle cose insieme che formavano un tutt’uno, un palcoscenico.
Adesso bisognerebbe fare quasi uno sforzo fisico per creare un tango che parli di uno stadio di calcio o di una pizzeria.
Oggi ci sono tangos molto belli, ma sono "canzoni a tempo di tango". Non è quel tango di quartiere, arrabalero che provocava un sentimento, un'emozione al ballarlo, come i tangos di Arolas.
Sono canzoni composte molto bene che funzionano come tali, ma non come tango tradizionale. Se lei suona questo tango in Danimarca, per esempio, la gente non sa neanche da dove arriva quella musica. Stiamo vivendo una situazione che assomiglia molto all’apocalisse, nel tango. Prima di tutto perché sono sparite le orchestre che erano fonte di lavoro e di diffusione e promozione di questa musica autentica. I cantanti si arrangiano, ce ne sono alcuni bravi, ma Gardel li copre di polvere tutti. Lui scoprì un modo di cantare non aggressivo.
Aveva una voce meravigliosa, classica. Avrebbe potuto essere un grande cantante d'opera.

Come è nato "Muneca brava"?
I tangos della tradizione erano come caricature, questo prende in giro le ragazze dell'ambiente dei cabaret di Buenos Aires che frequentavamo.
Le parole avevano autenticità, erano scelte con uno scopo."Muneca brava " lo scrissi quando il generale Uriburu fece il golpe del 1930.
Poi fu la volta di: "Al mundo le falta un tornillo” (al mondo gli manca una rotella).
Un autore deve dipingere il momento che sta vivendo il paese. Deve contribuire con qualche cosa alla storia della città, in una data epoca.
Il contributo dell'artista, del compositore, del musico … deve essere dipingere un quadro di Buenos Aires. Il successo è: camminare per strada e sentire che la gente fischia un tango che hai scritto tu. Quella è la gloria più grande per un autore, anche se chi lo fischietta non conosce il titolo, né il nome di chi l'ha fatto. Oggi non si contano successi da parecchi anni, Juan Carlos Cobian non si allontanò dallo spirito del tango, ma ruppe le forme antiche di Villoldo e di Arolas.
Sarebbe un bene che venisse fuori un innovatore, uno che inventi una cosa vera, però, nostra. Che faccia un tango con il rumore del tango, che abbia quella molla cha il tango dovrebbe avere dentro.
Io non escludo la possibilità che torni il tango nella sua essenza.
Se ci sono studiosi, che dicano perché ci sono stati Cobian, Delfino e tutti quei rivoluzionari che ci hanno lasciato la parte autentica del tango.
Bisogna studiare, allora si potrà fare un tango anche oggi, nel 1986.
Il tango è la cosa più semplice, è pulsazione, è forza, è un'emozione interiore trasmessa sui tasti che a loro volta provocano un effetto.
Non è esibizione, quella è un'altra cosa. Il tango è tutta emozione, è virile, è una musica coraggiosa, per questo sono sopravvissuti i vecchi tangos.
Dei cantores, a parte Gardel, mi piacevano Sosa, Maure,Rivero, Charlo.

Tra le donne che cantavano il tango?
Mercedes Simone, Azucena Maizani, Virginia Luque.
Sofia Bozan non studiò mai canto né frequentò un conservatorio e cantava meravigliosamente e con grazia. Il tango possiede una personalità che non s’impara al conservatorio. Ogni cantante deve metterci quello che sente, e se non sente nulla deve mollare.
Il tango è la musica più difficile da cantare. Quando un cantante arriva quasi "investendoti" con la sua voce, li bisogna scappare.
Angel Vargas aveva una voce piccola e cantava meravigliosamente, Roberto Fiorentino, non aveva voce ma l'emozione ed il gusto era quello che lo facevano cantare.

Enrique Cadicamo nacque a Buenos Aires il 15 luglio del 1900 e vi mori il 3 dicembre del 1999.
Personalmente non credo ci sia un altro autore che possa vantare un elenco di pezzi che sono classici di questo genere. Una ventina incisi da Carlos Gardel.
Fu senza dubbio il poeta di Buenos Aires, dal suo cuore, attraverso la sua mano uscirono parole magiche che diedero vita a tangos immortali come:
"Tres esquinas", “Anclao en Paris", "Nunca tuvo novio", "Nostalgias", "Santa milonguita", "Pompas de jabon", "El lloron", "Madame Ivonne", "Apologia Tanguera",” Che papusa oi", "Quando tallan los recuerdos", "Vieja recova","La luz de un fosforo"; "Garua", "Muneca brava ", "Por las calles de la vida”."El morocho y el oriental","Compadron" ,"Los mareados" ecc.

Testo de Cuando tallan los recuerdos di Enrique Cadicamo

Llueve... Llueve en el suburbio
y aquí, solo en esta pieza,
va subiendo a mi cabeza
una extraña evocacion.
Es la pena de estar solo
o es la tarde cruel y fría
que a mi gris melancolía
la convierte en emoción...
Aquí está mi orgullo de antes,
bandoneón de mi pasado
viejo amigo que he dejado
para siempre en un rincón.
En la tarde evocadora
tu teclado amarillento
está mudo y ya no siento
tu lenguaje rezongón.

Mi viejo amigo de entonces
yo voy corriendo tu suerte.
Las horas que hemos vivido
hoy las cubre el olvido
y las ronda la muerte...
Mi bandoneón del recuerdo
hoy como tú ya no existe,
pues para siempre dejé en tu registro
enterrado el corazón...

Hoy la tarde está lluviosa,
bandoneón, por los recuerdos,
y es por eso que me acuerdo
de mis tiempos de esplendor.
Cuando alcé tu caja un día
en un lírico arremango
y ahí nomás me diste un tango,
un gran tango ganador...
Y otra vez cuando 'ella' estaba
neurasténica y celosa
con tu música gangosa
la hiciste sollozar...
Bandoneón de mis recuerdos.
Viejo amigo envuelto en pena,
esta tarde tengo ganas,
muchas ganas de llorar.

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vignetta dal sito cordobanoticias