Ciao a tutti cari amici di Radio Tango Macao!
Questa notte il nostro appuntamento è dedicato al cantor de orquesta per eccellenza, in assoluto uno dei personaggi più influenti, a mio modesto parere, nella storia del tango: parleremo di Francisco Fiorentino.
Non è un azzardo dire che Fiorentino sia conosciuto ai più quasi esclusivamente per la sua collaborazione con Pichuco, almeno negli ambienti delle milongas odierne, ma il nostro ha avuto una carriera ben più lunga ed altrettanto importante nonostante abbia lasciato questa valle di lacrime dopo solo 50 anni di permanenza a causa di un incidente stradale.\
Dunque iniziamo con l'era pre-Troilo; non tutti sanno che Fiorentino, prima che cantor, fosse bandoneonista, uno di quelli bravi anche!
D'altronde con un maestro come Minotto Di Cicco (compositore, direttore e per molti anni bandoneon solista di Canaro) non sarebbe potuto accadere diversamente. Militò nelle fila delle più importanti orquestas della guardia vieja nel ruolo di bandoneonista ed estribillista: collaborò con Canaro, con Cobian, con Firpo, con Maffia, con D'Arienzo, con il suo maestro Di Cicco e, prima di esordire nel 37 nell'orquesta del gordo Troilo, con Roberto Zerrillo; non che nelle altre orquestas nominate non abbia lasciato il segno (ad esempio a me piacciono particolarmente i brani registrati con Pedro Maffia) ma vale la pena di ricordare in particolare quest'ultima collaborazione perchè si può dire che in quella occasione Fiorentino abbia messo la bandierina su un importante turning point della storia del tango: nel tango "Serenata de amor" del 1934, ad opera di Zerrillo e Cùfaro, egli canta tutto il testo e non solo l'estribillo.
È il primo a farlo e si può dire che abbia aperto la strada alla futura stirpe di cantores che, sino a quel momento, avevano un ruolo di secondo ordine nelle orquestas.\
Il post Troilo fu altrettanto ricco: quando nel '44 lasciò l'orquesta del gordo per intraprendere la sua carriera da solista affidò la direzione della back orquestra prima al grande Orlando Goñi, anche lui da poco fuoriuscito dal conjunto di Troilo (licenziato per essere precisi) ma questo primo tentativo di volo non lasciò tracce; in effetti le prime incisioni di Fiorentino dopo Troilo arrivano nel '45 quando l'orquesta viene affidata al giovane Piazzolla prima ed al bandoneonista e compositore Ismael Spitalnik poi.
Seguiranno altre collaborazioni, Basso e Mancione su tutti, che però non porteranno a Fiore il gran successo che aveva ottenuto con Troilo ma che rimangono comunque degne di nota.
Ma finalmente arriviamo all'LP di questa notte, El Bulin De La Calle Ayacucho! Come si capisce facilmente dal titolo il 33 giri, edito da RCA Camden nel 1967, è una raccolta di temi dell'orquesta di Troilo contenente uno tango strumentale e 13 cantati da Fiore, di cui due in duetto con Marino; i brani coprono tutto il periodo Fiorentino, quindi dal 1941 al 1943 e, manco a dirlo, sono uno più bello dell'altro.
È vero, Fiorentino non era un virtuoso come altri suoi colleghi (vedasi i vari Castillo, Rufino, Maure...) ma nonostante la sua non eccezionale voce e malgrado i tentativi del mondo di sbarrargli la strada (come quando Pablo Osvaldo Valle, direttore di Radio El Mundo, disse a Troilo che l'avrebbe ingaggiato ma senza Fiore, ricevendo un secco "o con Fiorentino o niente!") trovò con l'orquesta di Troilo il migliore degli equilibri possibili; ovviamente il merito fu senz'altro della visione d'insieme di Troilo che, durante tutta la sua carriera "disegnò" il sound dell'orquesta perchè fosse quanto più organico possibile, senza che nessuno strumento (e lui considerava tale anche il cantante) prevalesse sugli altri; non è un caso che cantare per Troilo fosse il sogno di praticamente ogni cantor dell'epoca.
In questo disco dunque troviamo degli splendidi esempi dell'integrazione perfetta di Fiore nell'ensemble.
Iniziamo con i nostri consueti due brani da uno dei miei vals favoriti: Tu Diagnostico, registrata nel '41.
Piccola curiosità sul meraviglioso vals appena ascoltato: l'introduzione del tema non era presente nello spartito originale a firma di Jose Betinotti, famoso payador della guardia vieja, è opera di Troilo che così, pubblicando la nuova versione, ne acquisì una parte dei diritti d'autore; ma come tutti sanno il gordo era la persona più buona del mondo e rinunciò alla sua parte devolvendola interamente alla vedova del Betinotti.
Ma andiamo al prossimo brano, una meraviglia firmata Cobian: Los Mareados. La storia ci racconta che un giorno Pichuco andò a casa di Cadicamo con lo spartito del brano che originariamente era uno strumentale ed aveva un nome differente, Los Dopados (Fresedo l'aveva registrato nel 1922) e gli chiese di scriverne un testo (testo che poi fu soggetto a censura nel '43, come molti altri a causa della dittatura di Ramirez). Eccone l'interpretazione magistrale del nostro Fiore.
Ovviamente è uno dei miei brani preferiti anche e soprattutto grazie al lavoro magnifico del mai troppo citato Orlando Goñi che ci infila uno dei soli più belli della storia del tango.
Siamo dunque arrivati alla fine di questa puntata di Storie Viniliche e vi saluto con una promessa: presto vi farò ascoltare l'orquesta Fiorentino/Piazzolla!
Buona notte a tutti amici di Radio Tango Macao, un grande grande abbraccio!