Ciao a tutti cari amici di Radio Tango Macao!
Il nostro appuntamento di questa notte è dedicato ad un personaggio di spessore indefinibile, un vero e proprio groso del tango: Jose "Pepe" Basso.
Immagino che alcuni di voi si stiano chiedendo chi sia, in effetti Pepito rientra in quella schiera di protagonisti del tango non proprio conosciutissimi dai ballerini, come ad esempio Salgan e De Lio che abbiamo incontrato la settimana scorsa.
In questo caso però posso affermare, con assoluta certezza, che tutti, ma proprio tutti, lo conoscono, anche se magari non hanno mai sentito il suo nome.
Jose Basso infatti si è seduto al piano di una delle più importanti orchestre di sempre, quella del gordo Troilo, e ci è rimasto dal '43 (anno in cui ha sostituito el Pulpo, il mitico Orlando Goñi) al '47 accompagnando quindi le voci di Fiorentino, Marino, Ruiz e Rivero.
La carriera di Pepe era già ben avviata prima di incontrare Pichuco, aveva suonato nell'orquesta di Emilio e Jose De Caro, nell'orquesta di Jose Tinelli, nell'orquesta di Bonavena, di Aieta e, soprattutto (occasione in cui si fece notare dal maestro Troilo) nell'orquesta di Alberto Soifer.
Il suddetto conjunto era l'orquesta residente della mitica trasmissione Ronda de Aces in cui le orquestas all'epoca più in voga (Troilo, Di Sarli, Tanturi etc etc) si sfidavano a colpi di tangos; la trasmissione era uno degli spettacoli di punta di Radio El Mundo e, avendo un seguito pazzesco, fu la vera e propria scala verso le stelle del nostro Pepito.
Le pagine di storia scritte al fianco del Pichuco le conosciamo tutti, a lui tocco l'ingrato compito di sostituire uno dei più grandi geni del tango ma il suo contributo fu assolutamente all'altezza della situazione; già dall'intro del primo tango inciso con l'orquesta di Troilo, la piccola perla *Farol+, era chiaro che avrebbe fatto alla grande il suo lavoro.
Il dopo Troilo non fu da meno; data la sua ormai consolidata fama e la sua popolarità ottenne un contratto con Odeon con la quale incise la bellezza di 257 brani e, in ognuna delle sue formazioni si circondò sempre di musicisti e cantores eccellenti; in ordine sparso e non cronologico cito Rovira, Ahumada e Pansera ai bandoneones, Baralis, Nichele e Mise ai violini, Murthag al contrabasso e Fiorentino, Ruiz, Duran, Florio, Godoy e numerosi altri astri della voce.
Pepito Basso oltre ad essere un maestro del suo strumento godeva anche di una personalità forte e brillante: fu infatti uno dei direttori d'orquesta più contrattati dalle TV per via della sua cazzutissima attitudine sul palco che lo portava a dirigere la sua orchestra suonando in piedi e scalciando sul pianoforte in preda all'estasi musicale!
Fu apprezzatissimo in tutto il mondo e soprattutto in Giappone, paese nel quale suonò in ripetute tournee (la tournee del '70 durò addirittura 8 mesi), unico paese in cui nel 1985 il distaccamento locale della label Victor pubblicò il 33 giri da cui ascolteremo i nostri consueti due brani.
Il disco di questa notte, La Cumparsita, mi arriva direttamente dal Sol Levante, mi è arrivato corredato da quello che pensiamo sia il libretto di un concerto tenuto dall'orquesta nel 1985 e dal biglietto d'ingresso del suddetto spettacolo.
Fatto curioso relativo a questo disco è che sul retro copertina troviamo una foto di Basso con il cantante Juan Carlos Granelli ma mi risulta che in tournee il cantante sia stato effettivamente Fernando Soler (come riporta il libretto). In una intervista Granelli stesso dichiarò che si rifiutò di partire per il Giappone costringendo così Pepe ad ingaggiare Fernando Soler ma che comunque i crediti non furono aggiornati nel disco. Comunque il problema non si pone perchè questa notte andremo ad ascoltare due strumentali: il primo è un grande classico dell'orquesta di Basso: Ahi va el dulce. Questo tema fu sempre suonato dall'orquesta come primo del set, un cavallo di battaglia che in effetti è anche un biglietto da visita della cifra stilistica dell'orquesta.
Il secondo tema che ho scelto è Nonino che vi propongo qui per rendere onore alle capacità di arrangiatore di Pepe che riporta in una chiave tradizionale l'opera del più grande evoluzionista di tutti i tempi: Astor Pantaleon Piazzolla.
Buon ascolto e buonanotte a tutti cari amici di Radio Tango Macao!