Ciao a tutti cari amici di Radio Tango Macao!
Come vi avevo promesso la puntata di oggi è dedicata ad uno dei pilastri della cosiddetta Guardia Nueva;
se la settimana scorsa infatti avevamo parlato di Julio De Caro, padre della corrente evoluzionista, oggi
parleremo del papà della corrente tradizionalista: Francisco Canaro, detto Pirincho, al secolo Canarozzo.
Come si potrebbe descrivere un tipo come Pirincho? Con tre parole: tirchio, donnaiolo e maschilista. Ma
aveva anche dei difetti!!!
Scherzi a parte, si può dire che sia in assoluto il personaggio più discusso della storia del tango per via
della sua personalità, per via del suo innegabile contributo al mondo del tango e per via della sua presunta
incapacità come musicista, cosa che comunque non gli impedì di diventare il più ricco
direttore/compositore del Cono Sur; non a caso Pirincho è riuscito anche nell'impresa di entrare nella
cultura rioplatense anche dal punto di vista idiomatico: essere ricco come Canaro è una locuzione tipica
dedicata proprio a lui.
Il dato certo è che Canaro non fosse esattamente un virtuoso del violino, secondo lo storico del tango
Julio Nudler non era nemmeno tanto bravo come direttore tanto che la sua orchestra suonava nello stesso
modo con o senza di lui, ma comunque la sua enorme personalità (probabilmente figlia di quella fame di
rivalsa sociale tipica di chi come Pirincho viene da una famiglia poverissima) lo aiutò ad essere sempre
nel posto giusto, al momento giusto, con le persone giuste.
Pirincho (nome affibbiatogli appena nato per via del ciuffo di capelli all'insù che ricordava un tipico cuculo
del sudamerica, il pirincho per l'appunto) prima di creare un'orquesta che portasse il suo nome suonò con
Vicente Greco, con Vicente Loduca e con Pacho, ebbe l'intuizione di integrare il contrabbasso nell'orquesta
tipica criolla e fu il primo ad introdurre, nel 1924, un cantor che cantasse l'estribillio; Pirincho creò il
SADAIC (equivalente della SIAE italiana) per difendere i diritti d'autore (oltretutto in una occasione parò
il culo a Pedro Maffia che, a seguito di un'ordinanza giudiziaria, vide mettere all'asta tutti i diritti sulle sue
composizioni recuperandoli proprio grazie a Canaro che si fece in quattro chiamando tutte le etichette
discografiche e dissuadendole dal fare offerte per l'acquisizione di tali diritti); Pirincho fu responsabile,
insieme ad altri colleghi certamente, del successo del tango in Europa, negli Stati Uniti ed in Asia.
Dall'altra parte Pirincho fu accusato di plagio, fu accusato di comprare le opere di altri e di metterci la sua
firma, fu accusato di fare il buono ed il cattivo tempo con la carriera di molti cantores (uomini e donne),
non fu esattamente il migliore dei mariti (la storia della Falcon che si rinchiuse in convento dopo essersi
vista puntare una rivoltella alla testa dalla legittima moglie di Canaro è nota ai più) ed anzi al momento
della sua morte la sua enorme eredità fu divisa in parti uguali tra la moglie, la Francesa, e le figlie avute
con una delle sue coriste.
Insomma il Canarozzo condusse una vita sulla cresta dell'onda, non sta di certo a me giudicare se fosse il
migliore dei cristiani, sta di fatto che nei suoi 50 anni di carriera ha prodotto un buon numero di perle per
noi milongueros, alcune delle quali sono racchiuse nel disco che ascolteremo questa notte, La vida de
Canaro, vol.1 (1927-1929), edito da EMI nel 1975.
Il crediti del disco, come spesso mi accade ultimamente, sono sbagliati: i primi due temi El Choclo e La
Ultima Copa sono infatti le versioni del 1948 cantate da Alberto Arenas ed altri temi sono stati registrati
tra il '30 ed il '31 o riportano il titolo sbagliato; questo probabilmente perché il disco è stato prodotto in
Giappone ed in illo tempore Google Translate non era affidabile come oggi!!!
Comunque adesso ci andiamo ad ascoltare due meravigliosi strumentali in cui è evidente un altro dei
meriti di Canaro: la scelta dei musicisti. I temi sono Alma De Bohemio (composizione di un grande amico
di Canaro, Roberto Firpo) nella versione del 1927, e Rosita (scelta assolutamente non di parte!!!) nella
versione del 1930.
Cito un paio di musicisti presenti in queste registrazioni e lascio la parola alla musica: Cayetano Puglisi e
Mauricio Mise ai violini, Federico Scorticati e Minotto Di Cicco ai bandoneones e Vicente Sciarreta al
contrabasso.
Buona notte cari amici di Radio Tango Macao, un grande abbraccio ed alla settimana prossima!