Ciao a tutti cari amici di Radio Tango Macao!
Questa notte torniamo su una delle più particolari e famose orquestas di sempre, quella del Señor del Tango, Don Carlos Di Sarli: star della serata Roberto "El Pibe Terremoto" Rufino. L'appellativo star non l'ho usato grossolanamente, in effetti Roberto Rufino è stata una stella della scena porteña praticamente sin dal suo esordio, aveva 14 anni quando esordì da professionista con l'orquesta di Antonio Bonavena, e già allora la sua voce era perfettamente sviluppata ed aveva carisma da vendere; gli avventori del Petit Salon prima e del Cafè Nacional dopo già iniziavano ad azzardare paragoni con il grande Carlitos Gardel, dandogli come soprannome "El Pibe del Abasto".
La storia dell'ingresso nell'orquesta di Di Sarli è confusa ma le versioni più accreditate sono due, ed hanno il colore del punto di vista di chi lo racconta. Secondo l'austero mega direttore generale Carlos Di Sarli in persona fu l'amico violinista Roberto Dimas Lurbes ad insistere per arruolare il giovane, nonostante lo scetticismo del maestro dovuto all'età, aveva solo 16 anni; secondo quel pazzerello di Rufino fu invece Margarita, una cameriera del Petit Salon (evidentemente legata in qualche modo al nostro cantor) a mettere la pulce nell'orecchio a Di Sarli riferendogli che c'era un giovanotto che interpretava in maniera pazzesca Milonguero Viejo (composizione di Don Carlos stesso) al Nacional.
L'epilogo della storia invece è comune: Di Sarli si recò al Nacional con il suo rappresentante, Carlos Garay e gli bastò l'ascolto di un brano per proporre a Rufino un'audizione per quel giorno stesso.
Lo sborone Rufino propose di cantare Alma De Bohemio e, nonostante la riluttanza di Di Sarli a valutarlo su un brano così ostico, è esattamente quello che fece. Risultato: un mai visto così gaudente Di Sarli abbracciò il giovane e lo contrattò all'istante; per dovere di cronaca dobbiamo aggiungere che essendo minorenne il contratto lo firmò la mamma di Rufino, Donna Agustina (grazie a Michael Lavocah per questi minuziosi dettagli!).
Alma de Bohemio oltretutto fu il primo brano cantato live da Rufino con Di Sarli alla fine del '38 al Moulin Rouge e, più avanti fu utilizzata dal Pibe del Abasto come arma per ferire il giovanissimo "rivale" Alberto Podestà; che poi rivale sino a un certo punto perchè Rufino era già una superstar acclamata oltre ad essere tecnicamente superiore, Podestà invece doveva ancora esplodere (se non ricordate il fatto potete riascoltare la Storia Vinilica #19).
La gestione del giovane Rufino fu tutt'altro che semplice per Don Carlos: il nostro era minorenne, bello, talentuoso, ma soprattutto un gran cazzone, veramente lontano dall'essere un serio professionista insomma. A parte le difficoltà legate alla minore età (fargli un vestito al posto dei più normali calzoncini non lo rendeva maggiorenne, quindi tecnicamente non avrebbe potuto cantare la notte, anche se di fatto lo faceva) Terremoto poi ci metteva del suo giocandosi la sua astronomica paga (3000 pesos al mese) in tempo zero, dimenticandosi sovente delle prove con l'orchestra ed abbandonando di tanto in tanto il conjunto per unirsi ad altri improbabili ensamble, cosa che obbligò il Maestro a sostituirlo temporaneamente un paio di volte ( con Volpe la prima volta e con Acuña la seconda).
Sta comunque di fatto che quando Rufino c'era era impeccabile, apprendeva molto molto in fretta e garantiva sempre prestazioni eccellenti, si faceva perdonare per le sue malefatte insomma, il Maestro quindi fu sempre tollerante con quel giovane filibustiere, e la sua pazienza fu assolutamente premiata in quanto la produzione con Rufino fu sempre di livello altissimo, fattore che giovò indubbiamente all'orquesta tutta in quel periodo in cui la corsa al cantor iniziava ad essere importantissima (d'altonde D'Arienzo aveva Echague, Troilo aveva Fiorentino...).
Arriviamo quindi al disco di questa notte: Las Creaciones Inolvidables, compilation di 14 brani cantati da Rufino pubblicata da RCA Victor in Argentina nel 1960.
Intanto la foto di copertina è stupenda, si vede l'orquesta di Di Sarli al completo, tutti vestiti di bianco e rivolti in adorazione verso il maestro, compreso quello sbruffoncello di Rufino; poi i brani, manco a dirlo, sono uno più bello dell'altro!
Per voi questa notte ho scelto due brani del 1940: Milonga del Sentimiento, non tanto per la performance vocale quanto per quella di Don Carlos, che qui ancora più che in altri brani ci dimostra la sua tecnica pianistica assolutamente stellare, e Cosas Olvidadas che, grazie al mio amato Technics riporto nella sua velocità (e tonalità di conseguenza) originale (maledetti siano quei tecnici che negli anni hanno accelerato senza un cazzo di plausibile motivo la gran parte della produzione di direttori come D'Arienzo, Tanturi ed in questo caso Di Sarli).
Buona notte a tutti cari amici di Radio Tango Macao, un grande abbraccio!