Ciao a tutti cari amici di Radio Tango Macao!
Sono ben 14 settimane che non parlo di Pichuco, e questo è francamente inaccettabile!
Oggi rimedierò parlando di questa leggendaria orquesta in uno dei suoi periodi a mio parere più interessanti, vuoi per la qualità della musica proposta (ancora ballabile anche se non esattamente per tutti i milongueros), ma soprattutto per l'epicità della coppia di cantores, in particolare del protagonista di questa notte: Edmundo Rivero, detto "el feo", il brutto; ancora il body shaming non si configurava come reato.
L'aspetto fisico, congiuntamente al suo registro vocale di basso, non gli resero la vita facile, almeno sino al fatale incontro con el gordo Troilo; in effetti l'acromegalia da cui era affetto ed il suo vocione profondo, anche se tecnicamente impeccabile, non erano esattamente le caratteristiche prototipiche della popstar dell'epoca, motivo per il quale le case discografiche si rifiutarono a più riprese di registrarlo ad esempio con Julio De Caro o con Horacio Salgan che, da grandi musicisti quali erano, non potevano che stimare profondamente un musicista come Rivero, diplomato al conservatorio in canto e chitarra (vabbe forse nel caso di Salgan era anche un po' colpa del direttore, decisamente troppo avanguardistico e poco vendibile per i canoni dell'epoca).
Ad ogni modo dopo 20 anni di dedizione alla musica arrivò quel colpo di culo inaspettato che non fa mai male: Troilo si ritrovò orfano di Alberto Marino (ormai deciso a lanciarsi nella sua poi ricca di successi carriera da solista) e la sua prima scelta, Roberto Rufino, ne combinò una delle sue: alla richiesta di riservatezza di Pichuco, che avrebbe voluto parlare coi datori di lavoro del giovane (i direttori Francini e Pontier) prima di rendere pubblica la notizia, l'ancora immaturo Pibe Terremoto non seppe resistere e spiattellò tutto ai quattro venti scatenando così l'ira del Gordo che mandò a monte l'affare. Così Troilo, che già conosceva le doti canore di Rivero avendolo ascoltato col Maestro Salgan non ci pensò due volte a contrattarlo per affiancarlo all'altro fuoriclasse già in scuderia, Floreal Ruiz.
I tre anni passati nel conjunto di Pichuco furono costellati di successi, il connubio diede la luce ad opere stellari ed indimenticabili come Sur (la mia versione preferita), Yo Te Bendigo, Desvelo, Lagrimitas de mi corazon (in duo con Ruiz) e molti altri successi e, a parte l'indiscutibile sodalizio artistico, quella che nacque fu una sincera e profonda amicizia tra el gordo y el feo (si lo so, sembra una barzelletta!).
Si narra che durante il primo incontro tra Troilo e Rivero, occasione in cui era presente anche Zita (l'amata compagna di tutta la vita del Gordo, sua musa ed oltretutto onnipresente nelle scelte musicali di Troilo), el feo spiazzò Pichuco che alla domanda "cosa vuoi per cantare nella mia orquesta?" ottenne una risposta inaspettata: Rivero non parlò di soldi, come si converrebbe tra uomini d'affari (non dimentichiamoci che questi tizi erano dei professionisti, e negli affari non c'è molto spazio per la poesia), piuttosto espresse la sua voglia di avere un bel repertorio capace di integrare il suo stile particolare con la magnificenza dell'orquesta.
Inutile dire che una risposta del genere non fece altro che aprire il cuore del buon Troilo che dal quel momento concesse la sua piena fiducia a Rivero, fiducia alla quale dovette aggrapparsi con tutte le sue forze nel giorno del debuto: al Maestro non sembrava tirasse una buona aria in quel di Tigre, provincia di Buenos Aires; il pubblico, numerosissimo, sembrava oltremodo scalmanato, su di giri. All'ingresso di Rivero sul palco la gente iniziò a gridare ed a lanciare una gran quantità di oggetti per aria; Troilo, decisamente preoccupato, si rivolse al cantor dicendogli: "Rivero forse è meglio abbandonare la scena, mi pare che le cose si stiano mettendo male per noi!". El Feo divertito gli rispose che non c'era nulla di cui preoccuparsi, quelli erano tutti suoi fan e semplicemente lo stavano accogliendo come d'abitudine, non sarebbe successo nulla di grave! Ed in effetti così fu, il concerto ebbe un successo enorme e Rivero e l'orquesta ricevettero solo applausi!

Ma veniamo al disco di questa notte, una compilation di 12 tangos cantati da Rivero con l'oquesta del Pichuco pubblicata in argentina nel 1977.
I brani che ho scelto questa notte per voi sono Sur, ovviamente, e la meravigliosa Tu. Dopo i due tangazos in questione tendete bene le orecchie perchè c'è un piccolo bonus per voi: la voce di Troilo in persona che si accomiata dall'amico Rivero prima di suonare in radio l'ultimo tango insieme, Silencio, il 4 aprile del 1950.

Buonanotte a tutti cari amici di Radio Tango Macao, un grande abbraccio.