Ciao a tutti cari amici di Radio Tango Macao! L'appuntamento di questa notte è dedicato al "Violino Romantico del Tango": el señor Alfredo Gobbi figlio. Si, perchè di Alfredo Gobbi assurti all'onore delle cronache porteñe ce ne sono ben due: Alfredo Eusebio che, assieme alla moglie Flora Hortensia Rodriguez nel duo Los Gobbi, fu protagonista di innumerevoli successi durante fase germinale del Tango, ed Alfredo Julio Floro, loro figlio, nonchè protagonista di questa notte. Dunque Gobbi jr, nato nel 1912 a Parigi approda a BA dopo meno di un anno dalla sua nascita e li, all'età di 6 anni, inizia i suoi studi musicali scegliendo in un primo momento il piano, strumento che lo accompagnò per qualche anno sino all'approdo a quello che sarebbe stato il suo strumento principale, il violino; dico strumento principale perchè durante la sua purtroppo non lunghissima carriera non mancò di sedersi al piano in diverse occasioni (cosa che, tra gli altri aveva fatto anche Piazzolla). Alfredino ebbe una carriera stellare prima di entrare in sala di registrazione con la sua orchestra; raccontare di tutte le sue collaborazioni sarebbe un'impresa quindi mi limiterò a dire che tra il 30 ed il 42, anno in cui formò la sua famosa orquesta, militò nel mitico sexteto Vardaro/Pugliese, armò un conjunto con Anibal Troilo ed Orlando Goñi (di cui era grande amico) e fu primo violino nell'orquesta di Pedro Laurenz. Non mi soffermo oltre sul curriculum di Gobbi perchè credo che i 5 nomi che ho appena citato siano più che sufficienti per comprendere la caratura del personaggio. Mi piacerebbe invece soffermarmi sulla personalità di questo artista che, seppur 20 anni più tardi, condivise la stessa fine del suo grande amico Orlando Goñi. Alfredo Gobbi, come del resto anche altri pesi massimi del tango, visse pienamente la vida bohemia tra droghe, alcool e madrugadas, pago con la vita il prezzo dei suoi eccessi ma, per quanto sia brutale porla in questo modo, credo che questo fu uno dei motivi per cui può essere considerato uno dei massimi esponenti della tradizione porteña in quanto a sensibilità artistica e genuinità della musica proposta. Con Pichuco, Pugliese ed ovviamente il suo amico fraterno Goñi (il cui stile pianistico si riflesse poi negli arrangiamenti di Gobbi) il violino romantico del tango non condivise solo il palco ma anche quella vita di eccessi che lo portò via prematuramente; Troilo stesso, durante il funerale, espresse le seguenti, amare e testuali parole: “¡Cómo no vinieron a verme primero a mí..!”. Un altro grande amico di Gobbi, Jose Maria Otero, racconta che dopo un asado ben innaffiato da litri di gin e concluso in un cafè di fronte alla Radio El Mundo presero il taxi per tornare a casa ma ad un tratto Alfredo chiese al tassista di tornare indietro perchè aveva lasciato li il suo violino (violino che in seguito il padrone di casa avrebbe tenuto in pegno per gli affitti non pagati dal nostro prima di morire e che fu recuperato dai suoi amici solo grazie ad una scollettata comune); il tassista, che aveva riconosciuto Gobbi, e di cui era un grande fan, non potè trattenere l'entusiasmo ed Alfredo per ringraziarlo lo invitò ad unirsi alla comitiva e, in macchina, improvvisò una commovente versione di Ojos Negros, lasciando Otero ed il tassista in lacrime per la poesia del momento. La vita vissuta di Alfredo Gobbi si riflette chiaramente nella sua musica complessa, intensa ed emozionante e, nonostante al giorno d'oggi non sia così facile ascoltarlo in milonga, merita a tutti gli effetti di essere approfondita, così come quella di Troilo o di Pugliese. Sperando di aver solleticato la curiosità di chi non ha ancora approfondito quest'orquesta vi lascio con due brani estratti dal 33 giri "La numero 5 y otras creaciones" edito da RCA nel 1986: Tu angustia y mi dolor, composta proprio da Gobbi e Para que vivir asi, entrambe incise nel 1953, entrambe cantate dal grande Jorge Maciel. Buona notte cari amici di Radio Tango Macao.
29 marzo 2021
Storie viniliche #17
di Gabbo Fresedo
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